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14.3.06

Santiago Navajas con Prodi

Santiago Navajas ha encontrado la veta liberal stuartmilliana en el programa de Prodi y ahora entiende mejor a nuestra admirada Bonino que luce rosa común prodiana con los socialistas más anticomunistas del planeta. Unos socialistas con los que es un lujo y una tradición liberal hacer política.

In Italia, il cammino comune tra liberali e socialisti è già stato avviato da esponenti di rilievo dell’antifascismo, sostenitori di uno stato laico e attento al progresso sociale e civile, oltre che economico, dei ceti meno fortunati: da Gaetano Salvemini a Ernesto Rossi, da Piero Gobetti a Luigi Einaudi, da Carlo e Nello Rosselli a Eugenio Colorni, da Guido Calogero a Piero Calamandrei, da Mario Paggi a Norberto Bobbio e Altiero Spinelli. Tra i socialisti e i liberali c’ è chi, come i socialisti e radicali, Bruno Zevi e Loris Fortuna, considerarono necessario superare il regime concordatario per modernizzare i rapporti tra lo Stato e la Chiesa. Il sogno della vecchia tradizione socialista non marxista, “abolire la miseria”, fu la materia dell’opera più impegnativa di un liberale, radicale e federalista europeo come Ernesto Rossi.

La rosa nel pugno apoya a Prodi frente a Berlusconi pero tiene su propio programa. Buen programa:

1 - Divorzio breve: semplificazione delle procedure e riduzione dei tempi per l’ottenimento del divorzio.

2 - PACS/coppie di fatto: istituzione del registro delle unioni civili di coppie dello stesso sesso o di sesso diverso, senza assimilarle all’istituto del matrimonio. Possibilità di regolare per via contrattuale alcuni profili della vita in comune.

3 - Droga: riforma del testo unico sugli stupefacenti. Legalizzazione dei derivati della cannabis; sperimentazione della somministrazione controllata di eroina come avviene in Olanda e in Svizzera; uso terapeutico della marijuana. Revisione delle convenzioni internazionali sulle droghe.

4 - Aborto/Pillola del giorno dopo/RU486/Informazione sessuale e contraccettiva: possibilità di ricorso all’aborto farmacologico; facilitazione dell’accesso ai metodi contraccettivi e della pillola del giorno dopo.

5 - Ricerca scientifica e fecondazione assistita: libertà di ricerca e procreazione medicalmente assistita sul modello britannico.

6 - Eutanasia e testamento biologico: legalizzazione, regolamentazione e controllo della somministrazione, nei casi terminali, di farmaci contro il dolore anche se a elevato rischio. Interruzione del mantenimento artificiale in vita, nei casi di coma profondo e irreversibile, e comunque in quelli in cui non ci sia ulteriore aspettativa di vita che non sia puramente vegetativa: la scelta deve essere espressamente indicata in un apposito testamento biologico da prevedere per ogni cittadino.

7 - Prostituzione: legalizzazione, regolamentazione e controllo.

8 - Nuova rete di sicurezza sociale: intervento sull’attuale sistema di ammortizzatori sociali, con politiche attive del lavoro per favorire lo spostamento di risorse da settori e da imprese in declino a settori e a imprese con prospettive di sviluppo. Forme di sostegno alle persone, diverse da quelle che trasformano il sussidio di disoccupazione in un incentivo al lavoro nero.

9 - Nuove norme sulle politiche della ricerca/Università e ricerca: maggiore libertà alla ricerca scientifica sul “modello Blair”. Holding pubblica/privata per la ricerca applicata e sostegno pubblico per la ricerca di base.

10 - Università-ricerca: abolizione del valore legale del titolo di studio.

11 - Scuola primaria e secondaria: mantenimento del valore legale dei titoli di studio; rispetto del dettato costituzionale sulla libertà di istruzione privata senza alcun onere per lo Stato.

12 - Ordini professionali: riforma in senso liberale delle norme per l’accesso alle professioni.

13 - E-democracy:

- delega al Governo per l’introduzione del voto elettronico con la previsione di procedure di controllo pubbliche, ripetibili e verificabili dei relativi sistemi informatizzati, per la disciplina della sottoscrizione per via telematica delle liste elettorali, delle candidature e dei referendum popolari;

- delega al governo per la messa in rete di atti e attività istituzionali. Norme in materia di trasparenza degli atti comunali e istituzione dell’albo pretorio telematico;

- elaborazione di progetti nazionali e partecipazione a progetti internazionali per la digitalizzazione di archivi e biblioteche;

- il materiale pubblico – inclusi gli archivi istituzionali e della RAI - deve essere liberamente divulgabile (licenze creative commons o similari ) e i lavori istituzionali accessibili anche in modalità peer-to-peer;

- “libertà di parola”: investimenti e iniziative di adeguamento normativo per mettere a disposizione gratuitamente strumenti e tecnologie che aiutino i disabili nella comunicazione e nell’acquisizione e produzione di informazioni; aggiornamento della base di dati relativa alle strumentazioni informatiche e investimenti per mettere a disposizione gratuitamente le nuove tecnologie relative all’ausilio per i disabili;

- libertà di lettura: garantire la disponibilità dei libri in versione digitale per disabili e non vedenti;
- libertà in rete: abolizione della legge Urbani sulla criminalizzazione del peer-to-peer;

- no alla brevettabilità del software, sul quale comunque può essere fatto valere il diritto d’autore;

- libera conoscenza e creatività: abolizione della SIAE e ridefinizione paritaria del ruolo di autori; ed editori nella politica di gestione dei diritti sulle opere dell’ingegno e riduzione a 20 anni dei tempi dei diritti d'autore;

- adozione dei principi della “dichiarazione di Messina” e della “dichiarazione di Berlino” sull’accesso aperto alla letteratura scientifica e ai risultati della ricerca scientifica finanziata con denaro pubblico.

14 - Promozione globale democrazia: sostegno all’iniziativa della Community of democracies (verso l’“Organizzazione Mondiale della e delle Democrazie”) impegno italiano a finanziare il Democracy Fund delle Nazioni unite, anche per candidare Roma a far parte del Board of Directors del Fund stesso.

15 - Basta soldi ai dittatori: aumento del budget della cooperazione italiana allo sviluppo (prima fase: fino all’obiettivo dello 0,33%, e poi fino allo 0,7%), e contestuale messa in discussione di tutti gli accordi con i paesi che non rispettino le clausole su libertà e democrazia, diritti umani e civili. No alle politiche di embargo poiché il commercio favorisce la conoscenza reciproca degli stili di vita e delle culture, minando alla radice le società chiuse e autoritarie.

16 - (Italian and) European endowment for democracy: (fondo italiano e) fondo UE di sostegno alla promozione globale della democrazia sul modello del National Endowment for Democracy

17 - Armi di attrazione di massa: attività italiana ed europea per lo stanziamento, nei bilanci della Difesa, di fondi per attività radiofonica, televisiva e telematica a favore della promozione globale della libertà e della democrazia, nell’ambito di un progetto di graduale conversione delle spese e strutture militari in spese e strutture civili.

18 - Democrazia e mondo arabo: sostegno alle attività della società civile per la promozione della democrazia in Medio Oriente e in Africa. Lotta alle mutilazioni genitali femminili.

19 - Moratoria universale pena di morte: rilancio della campagna per la moratoria, a partire dalla “coalizione africana”.

20 - Tribunale penale internazionale: sul piano interno, adeguamento normativo italiano allo Statuto della Corte; sul piano internazionale, sostegno all’operatività effettiva della giurisdizione internazionale.

21 - Politica Agricola Comune (PAC): graduale superamento delle politiche di sovvenzione, eliminando i sostegni ai prezzi a favore di misure limitate a sostegno dei redditi degli agricoltori ai fini della difesa del territorio. Eliminazione delle barriere ai prodotti agricoli dei paesi in via di sviluppo.

22 - Mezzogiorno: ripristino della legalità e contrasto del familismo amorale come criterio base per valutare le politiche specifiche a favore dello sviluppo. Rifiuto dell’assistenzialismo e organizzazione di servizi efficienti e promozione di infrastrutture utili per la formazione del lavoro e la crescita dell’attività imprenditoriale.

23 - Monitoraggio politico-elettorale: monitoraggio pre-elettorale ed elettorale del voto politico in Italia (inclusa la questione delle firme pre-elettorali).

24 - Amnistia

25 - Limitazione dell’obbligatorietà dell’azione penale

26 - Responsabilità civile dei magistrati

27 - Separazione delle carriere tra giudice terzo e pubblica accusa

28 - Carcerazione preventiva: norme dirette a evitare che diventi un’irrogazione preventiva della pena.

29 - Sistema sanzionatorio: attuazione effettiva della finalità rieducativa della condanna.

30 - Sistema elettorale CSM: riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, compreso il sistema elettorale, per evitarne la politicizzazione. A tal fine si può ipotizzare un’elezione singola per ciascun membro che scada in tempi diversi.

31 - Politiche di difesa del territorio: riassetto idrogeologico; recupero dei centri storici; sviluppo dei Parchi; tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale; politiche di prevenzione dei danni derivanti da gravi eventi naturali (a partire dall’emergenza Vesuvio); nuova politica sull’edilizia (la “rottamazione degli immobili” evocata da Aldo Loris Rossi).

**********

Por cierto, los chicos de JJ.LL también preparan, creo, un programa liberal de “mínimos” para las elecciones del 2007. Piensan que entre los candidatos de los partidos instalados podría haber algún liberal dispuesto a asumir su moderado programa... Estos jóvenes!

¿Qué porcentaje de liberalismo puro hay en Prodi o Berlusconi? ¿En los programas del centro-destra (pdf) y el centro-sinistra (pdf)? ¿Qué es eso del liberalismo puro? :-)

Esas no son, en todo caso, las pregunta fundamentales, amici. La pregunta clave tiene que ver con los radicalmente liberales con posibilidades de entrar en las instituciones italianas. Pues bien, Berlusconi ha abierto sus listas –se nota que no es democristiano el Cavaliere- al mejor de entre todos los liberales italianos. Uno de los liberales más brillantes y capaces de Europa: Benedetto Della Vedova. Berlusconi sabe que el salmoni liberista Della Vedova irá por libre, contracorriente. Berlusconi sabe en concreto que Della Vedova en aspectos como el aborto o la investigación con células madre embrionarias va a votar con la izquierda. Berlusconi sabe.
Yo estoy, Santiago, con el Berlusconi que ha abierto la puerta de la Casa de la Libertad a los salmones del liberalismo liberista. Con el centrodestra. Contracorriente, Santiago. :-)

*********
¿Ya has visto a Bono y ZP en el video de la rosa?




5 Comentarios:

Blogger more escribe...

Tanto tú como Santiago escondéis que en l'Unione prodiana está Bertinotti y su Rifondazione Communista. ¿Qué liberal en su sano juicio puede unirse al último de los mohicanos? ¿Alguien confiaría en España en un liberal que comparta lista con Llamazares? A lo mejor, con esos mimbres, la "admirada" Bonino consigue ese laicismo (más bien, anticlericalismo; seamos serios), si le deja Rutelli, claro, pero de liberalización económica, niente.

Por cierto, el vídeo y algunas de las reseñas de Notizie Radicale me demuestra que, en su análisis de la realidad española, a ciertos radicales italianos se les ha ido la pelota. Sono diventati matti questi radicali! ¡Genial el vídeo! Justo después de ver a ZP y a Bono, se lee

Come riescono gli altri paesi ad avere al governo persone di cui vanno fieri? Le votano (¿Cómo consiguen en otros países tener en el gobierno personas de las que están orgullosos? Las votan)Inmediatamente después aparece la imagen de Bonino. Desafortunado y descacharrante. ¡Cómo para votar a Prodi!

PD: Enzo Reale tiene una anotación en 1972.splinder.com sobre el debate. Voy a leerla.

10:54 p. m.

 
Blogger more escribe...

En el enlace siguiente, el debate Prodi-Berlusconi:

http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,News^2062,0.html

11:24 p. m.

 
Blogger Gabo escribe...

A mi me gusta la idea de que el 5º en las listas de Berlusconi este un salmoni, pero a mi Berlusconi me da muy mala espina. Al igual que el social-conservador-vaticinista Prodi...

Nosotros tenemos mucho trabajo por delante aquí en España, pero es que en Italia....

More leo tus criticas y puedo entender algun aspecto, pero estas escondiendo muchas cuestiones de Berlusconi..

Un saludo

Gabriel

1:15 a. m.

 
Blogger Nipho escribe...

"Tanto tú como Santiago escondéis que en l'Unione prodiana está Bertinotti y su Rifondazione Communista"

Eso lo hemos dado por supuesto, hombre. Te está afectando la neurosis del prejuicio conspiranoico que parece instalada para siempre en España. ;-) En la próxima anotación, no obstante, enlazaremos a los partidos que apoyan a una y otra coalición. Incluyendo a los fascistas que apoyan a Berlusconi y los comunistas que apoyan a Prodi.

"¿Alguien confiaría en España en un liberal que comparta lista con Llamazares?"

A mitad de legislatura podría contestar(te) mejor, pero en principio muy poco, la verdad. En todo caso no podemos extrapolar el sistema de partidos italianos o americano. Además el nexo común es el programa, no precisamente comunista, de Prodi. Un grupo de liberales en el centrosinistra es una buena cosa, pienso. Los hay. Finezza. ;-)

---

Gabriel, más allá de la mala espina que nos puedan dar los candidatos del socialbipartidismo tenemos que pensar en influir desde las instituciones y en las votaciones -en sede parlamentaria- que pueden perder los conservadores de la izquierda (Bertinottis) y de la derecha (Buttigliones) cuando quieran aplicar sus teorías liberticidas en uno u otro campo. Nos vamos a sentir orgullosos de los liberales italianos de todas las coaliciones. Al tiempo.

11:15 a. m.

 
Blogger more escribe...

nipho: No hay ninguna conspiranoia en mis palabras. No señalar los compañeros de Prodi hace que el análisis del programa quede cojo. Tal vez me he equivocado utilizando el verbo esconder. Por otro lado, hay una diferencia fundamental entre los fascistas que apoyan a Berlusconi y los comunistas que apoyan a Prodi: en el primer caso, la presencia es puramente testimonial (a no ser que consideres que Fini es fascista, que no lo es); en el segundo, los comunistas de Bertinotti son una fuerza fundamental.

En cuanto a comparar el sistema de partidos italiano y español, efectivamente nada tienen que ver. El punto que yo quería señalar era que Bertinotti es PEOR que Llamazares. El sistema electoral italiano (la famosa barrera del 7%) obliga a este tipo de coaliciones extrañas. Por lo tanto, hay que elegir entre el mal menor y, en este caso, es Berlusconi.

gabo: Yo ni escondo ni dejo de esconder nada sobre Berlusconi. Estábamos hablando de la Unione, no de la Casa della libertà.

11:50 a. m.

 

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